Il congresso appena concluso ci restituisce speranza e responsabilità.
La speranza che attraverso una nuova leadership, finalmente femminile, il nostro partito possa tornare a rappresentare i bisogni delle persone, ad esserne interprete autentico, sappia proseguire nel percorso costituente di apertura e confronto, torni a rendere credibili parole che molti di noi dicono da tempo, a partire dalle questioni cruciali del lavoro, della scuola e della sanità.
Ma al contempo abbiamo, tutti, la grande responsabilità di non deludere le aspettative e la fiducia che gli elettori delle primarie, ancora una volta, ci hanno affidato.
Lo possiamo fare se staremo insieme, insieme davvero, se sapremo rendere il partito una comunità plurale, che si confronta a viso aperto, che sa distinguere tra divisione e differenza, che riesce ad arricchirsi nel rispetto reciproco e che non rinuncia ad esprimere una linea politica chiara, comprensibile e coerente.
Per farlo siamo chiamati ad inventare una nuova proposta politica, figlia di questo tempo, in grado di affrontare l’incertezza del Paese. Con le primarie abbiamo avuto il coraggio di esporci al giudizio delle persone, che ci hanno affidato non solo consenso ma anche un mandato preciso: costruiamo insieme un progetto nuovo, che unisca l’emancipazione dal bisogno con la sfida della modernità.
C’è, dunque, molto lavoro da fare, a partire da una organizzazione solida sui territori e da un investimento concreto su circoli e tesseramento.
Abbiamo una nuova Segretaria.
Mettiamoci al lavoro!
