Altro che anacronistico, come lo ha battezzato Zaia.
Il limite al terzo mandato lo ha correttamente posto la Corte costituzionale, come punto di equilibrio tra voto dei cittadini e garanzia democratica.
Questo, per evitare la concentrazione del potere in capo ad una sola persona, fatto che rischia di influire anche sul processo democratico ordinario e sulle pari condizioni di partenza tra candidati. Un rischio paventato, quello indicato dalla Corte, che diviene realtà in Veneto.
La stessa vicenda Zaia lo dimostra, con un’esposizione ininterrotta da 13 anni, con punte estreme durante la pandemia, che lo ha già messo nella condizione di partecipare alle competizioni elettorali da una posizione di evidente vantaggio.
Senza contare l’ampio, profondo e strutturato potere che Zaia esercita su tutto il sistema regionale. Anacronistici sono semmai il potere da sovrano assoluto e l’arroganza di Zaia che pretende addirittura il quarto mandato