Scuole paritarie, Camani (PD): “In via di sparizione. La Giunta Zaia sta a guardare?”.

Gli effetti della pandemia, la crisi energetica e la denatalità stanno mettendo al tappeto le scuole paritarie del Veneto.

Le chiusure si moltiplicano a ritmi incalzanti: negli ultimi cinque anni se ne registrano 50 mentre nell’anno scolastico in corso, il MIUR ne ha certificato la cancellazione di altre 11.

E solo in provincia di Padova, in cui le scuole paritarie coprono il 63% dell’offerta dei servizi per la prima infanzia, sono cinque le scuole paritarie (una in città e tre in provincia) che hanno annunciato la cessazione delle attività, con la conseguenza che 150 bambini da 0 a 6 anni rischiano di rimanere senza scuola materna e 20 maestre di restare senza occupazione.

Di fronte a questo scenario, la Giunta regionale vuole stare ancora a guardare oppure intervenire?.

Su questa questione ho presentato un’interrogazione sottoscritta dall’intero gruppo del Partito Democratico.

Se i Comuni finanziano con cifre considerevoli le attività educative garantite dalle paritarie sui loro territori, da tempo invece le risorse statali e regionali non sono sufficienti per far fronte alle spese sostenute da queste scuole dell’infanzia, che si vedono costrette ad aumentare le rette carico delle famiglie, in un periodo di grave crisi economica.

Nel bilancio regionale di previsione 2022-2024 sono stati stanziati complessivamente 31 milioni di euro per le scuole dell’infanzia paritarie e per i servizi per la prima infanzia (nidi).

Ma servono finanziamenti ben più cospicui sia di fonte nazionale che da parte della Regione Veneto, visto che queste realtà svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico (attualmente in circa il 45% dei Comuni veneti è presente solo una scuola paritaria dell’infanzia per la fascia 0-6 anni) e rappresentano anche dei preziosi e spesso unici presidi di educazione, di accoglienza, di aggregazione delle comunità della nostra regione.

La Giunta dovrebbe “intervenire presso ogni sede competente e con ogni utile azione e strumento per reperire risorse, anche attingendo eventualmente a risorse proprie, al fine di evitare la continua chiusura di scuole paritarie e di servizi educativi alla prima infanzia nella nostra regione”.