Rischio infiltrazioni negli appalti veneti per le olimpiadi invernali

Il fenomeno della corruzione e quello della criminalità organizzata spesso trovano il loro punto di saldatura nell’esecuzione degli appalti pubblici. E i grandi eventi, soprattutto quelli portati avanti in regime di emergenza, rischiano di prestarsi facilmente alle infiltrazioni mafiose.

Dopo la prima interdittiva antimafia per una delle società coinvolte nei cantieri veneti delle Olimpiadi invernali del 2026, abbiamo chiesto alla Giunta di rafforzare gli strumenti di controllo, in particolare per gli appalti pubblici, e di avviare ogni forma di collaborazione tra enti e istituzioni per contrastare il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nella nostra Regione.

L’interrogazione prende spunto da quanto accaduto in riferimento alla “Garda srl”, ditta mantovana colpita da interdittiva lo scorso ottobre. Da alcuni controlli è emerso che diversi lavoratori con precedenti penali rilevanti, anche sotto il profilo dell’associazione mafiosa, erano impegnati, con apposito contratto, in alcuni cantieri del Bellunese per i Mondiali di sci con Anas Spa come stazione appaltante.

Le numerose indagini degli ultimi anni, hanno confermato come la criminalità organizzata di stampo mafioso sia ormai radicata nel tessuto economico veneto e riesca spesso ad aggiudicarsi appalti pubblici aggirando i controlli grazie a strutture societarie. In ballo ci sono investimenti miliardari decisivi per rilanciare la nostra economia, a maggior ragione in un momento tanto drammatico: le istituzioni devono fare l’impossibile per evitare che a beneficiarne siano organizzazioni criminali. (Leggi l’interrogazione alla Giunta).