Parità retributiva di genere: i dati e l’interrogazione in Consiglio Regionale

E’ iniziato in questi giorni il confronto nelle commissioni consiliari sul Progetto di Legge sulla promozione della parità salariale tra donne e uomini che ho presentato insieme ai colleghi del Gruppo PD.

Sebbene, infatti, l’articolo 37 della Costituzione sancisca espressamente la parità tra lavoratrici e lavoratori, anche in termini di retribuzione, come principio fondamentale, le diseguaglianze di genere esistono e si sono ulteriormente aggravate con la pandemia.

E non si tratta di un fenomeno residuale. Tutt’altro. Esso colpisce soprattutto le persone con un alto titolo di studio e le aree del Paese dove il reddito medio è più elevato. Come il Veneto appunto.

Le differenze nella retribuzione e nella progressione di carriera tra donne e uomini sono molto evidenti nel settore privato, ma anche nel pubblico assistiamo a diseguaglianze basate sul sesso.

In Regione del Veneto, ad esempio, pur essendo di molto superiore la presenza femminile tra i dipendenti dell’ente, i ruoli apicali sono spesso saldamente nelle mani di maschi.

 Ma in Regione si conferma anche la tendenza al divario economico per genere(clicca qui per i dati aggiornati)

Ho interrogato la Giunta su questo, per capire quali azioni abbia intenzione di intraprendere per ridurre questo fenomeno.

La risposta si è rilevata decisamente insufficiente e, anzi, ha confermato esattamente le nostre preoccupazioni.

Ma oggi non ci possiamo accontentare delle semplici analisi. Servono azioni positive che incidano concretamente nel raggiungimento della parità, anche a partire proprio dalla nostra proposta di legge.


Leggi gli articoli de Il Mattino di Padova, de Il Gazzettino e del Giornale di Vicenza

Qui trovi il testo dell’interrogazione
Qui puoi leggere il testo del Progetto di legge
Qui puoi ascoltare il mio intervento in Consiglio Regionale

Per approfondire scarica qui il documento di analisi
sulla situazione del personale della Regione del Veneto