Criminalità organizzata – Camani (PD): “Mafia, in sette mesi, condanne per oltre 200 anni: evitare che diventi una realtà strutturale nell’imprenditoria veneta”

Venezia 14 lug. 2021 –  “Il maxiprocesso ‘Isola scaligera’ è soltanto l’ultimo in ordine di tempo: nei primi sette mesi del 2021 abbiamo assistito a un’escalation che ha portato a condanne complessive per oltre duecento anni di carcere, segno che la criminalità organizzata ha trovato terreno fertile in Veneto. Non basta però l’attività di forze dell’ordine e magistratura: è necessario un maggior impegno da parte delle istituzioni sul fronte della sensibilizzazione, perché ancora oggi questo fenomeno non viene percepito in maniera adeguata. Dobbiamo evitare che le mafie diventino una realtà strutturale nell’imprenditoria veneta, agevolate dalla crisi economica legata alla pandemia”. A dirlo è Vanessa Camani, Vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, commentando l’udienza preliminare del processo Isola scaligera, sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in provincia di Verona, con 24 condanne in rito abbreviato per 95 anni complessivi.

“È un fenomeno che coinvolge tutto il Veneto – ricorda l’esponente dem – nel Padovano agivano le cosche calabresi protagoniste del processo ‘Camaleonte’, dove sono state comminate pene per 77 anni; a Venezia è arrivato a giudizio il primo grado del processo contro i Casalesi di Eraclea, che vede coinvolti anche amministratori locali, avvocati, commercialisti e perfino un poliziotto. Infine l’inchiesta ‘Taurus’ sulle ‘ndrine di Gioia Tauro con base nel Veronese ma diramazioni in provincia di Padova e Treviso: sono arrivate le sentenze di primo grado con condanne che ammontano a oltre cento anni complessivi”.

“Sono numeri impressionanti e molto preoccupanti per un territorio che si riteneva immune. È difficile parlare di infiltrazioni e non di radicamento, poiché la realtà dimostra come il tessuto sociale sia fortemente impregnato di attività illecite, ma al tempo stesso – ribadisce la Vicecapogruppo – va evitato che la presenza delle organizzazioni criminali nella nostra economia diventi strutturale. Le mafie oggi hanno cambiato pelle, si nascondono in quelle aree grigie tra imprenditoria, affari e politica e per questo sono meno visibili: i colletti bianchi hanno sostituito la coppola e la lupara. L’obiettivo è fare profitti illeciti, inquinando il mercato e la concorrenza, attraverso riciclaggio, frodi fiscali e altri reati finanziari”.

“È necessario – conclude Camani – che le istituzioni dialoghino con le forze economiche e sociali sane del Veneto, che sono la stragrande maggioranza, per fare da argine a un fenomeno che rischia di incidere in maniera pesantemente negativa sulla vita delle comunità. La sensibilizzazione, il dialogo, il confronto e la fiducia e la collaborazione con gli inquirenti sono tutti strumenti fondamentali contro omertà e delinquenza e la sola strada per sconfiggere le mafie”.