Camani e Bigon (Pd): “No a tentativi di censura in commissione di Inchiesta: è nostro diritto fare le domande che riteniamo necessarie”

Venezia 14 lug. 2021 –  “Abbiamo chiesto l’istituzione della commissione d’Inchiesta con l’obiettivo preciso di capire cosa non ha funzionato nella gestione della pandemia, perché è evidente che nella seconda ondata, di fronte a ottomila morti, qualcosa non sia andato per il verso giusto. E vogliamo adempiere al nostro dovere facendo tutte le domande che riteniamo necessarie, senza accusare nessuno, ma per avere chiarezza. Per questo, ci preoccupa il tentativo di censura, cercando di limitare le domande ritenute scomode, da parte dei consiglieri di maggioranza dell’Ufficio di Presidenza”.

Lo affermano le consigliere regionali del Partito democratico Vanessa Camani e Anna Maria Bigon alla chiusura dei lavori, ieri pomeriggio, della commissione d’Inchiesta sulla gestione del Covid.

“La commissione d’Inchiesta non è una passerella, come ne abbiamo viste altre negli scorsi mesi, ma è chiamata ad affrontare una questione molto seria – spiegano le esponenti Dem – E noi vogliamo svolgere la nostra funzione nel migliore dei modi, chiedendo chiarimenti precisi e puntuali. Vogliamo sapere perché, malgrado tutto suggerisse il contrario, si è scelto di sottovalutare ciò che stava accadendo”.

“Alle domande si deve rispondere, anche quando sono scomode – ribadiscono in conclusione Vanessa Camani e Anna Maria Bigon – Senza bisogno dell’intervento, scomposto e del tutto fuori luogo, di una parte dell’Ufficio di Presidenza”.