La manovra di assestamento bilancio, ha dimostrato due limiti: la mancata programmazione e l’incapacità di concentrare le poche risorse su azioni strategiche.
Se è vero che le risorse disponibili sono limitate, a maggior ragione sarebbero state necessarie scelte mirate e valutazioni rigorose sull’adeguatezza delle previsioni iniziali.
Invece la Giunta regionale si è limitata a rimpinguare capitoli di spesa sottodimensionati in sede di previsione e a distribuire contributi a pioggia su tanti assessori e troppe missioni.
Sono state completamente dimenticate le emergenze sociali, da sempre all’ultimo posto dell’agenda politica della Lega, a partire dal contrasto alla povertà fino alla sanità, con un sistema pubblico largamente deficitario. Senza considerare la casa, la scuola pubblica, l’università, lo sviluppo economico e le politiche industriali.
Con quel poco che potevamo muovere in termini finanziari, abbiamo deciso di concentrare la nostra manovra emendativa su due linee.
Da un lato quella delle politiche di contrasto alla violenza sulle donne. Un ambito, che in Veneto, con i nuovi criteri per l’ottenimento dei contributi, vede a rischio chiusura la metà dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio. Abbiamo ottenuto uno stanziamento di 120 mila euro per la realizzazione di progetti con le scuole per attivitá di educazione, diffusione e sensibilizzazione della cultura del rispetto della donna.
L’altro filone individuato, è la cultura, in particolare una delle filiere in maggiore difficoltà, ovvero quella del cinema e dell’audiovisivo. Con la nostra proposta è stato approvato uno stanziamento di 100 mila euro per finanziare la legge di settore.
Non basta ovviamente, perché il comparto cultura in questa Regione è ancora pesantemente sottofinanziato, ma con questo intervento intendiamo offrire una risposta ad una emergenza che merita però interventi strutturali di tutt’altro tenore.