Violenza di genere (PD): “A 10 anni dalla Convenzione di Istanbul, la violenza di genere resta un’emergenza. Necessario un cambiamento culturale, sensibilizzando i più giovani”

Venezia 11 mag. 2021 – “A 10 anni dalla Convenzione di Istanbul la violenza di genere continua a rappresentare un’emergenza. In Italia dallo scorso gennaio ad oggi le donne uccise sono 38, praticamente due a settimana. Ma i femminicidi sono solo la drammatica punta dell’iceberg: nel nostro Paese una su tre ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, numeri che sono cresciuti durante la pandemia e la convivenza forzata con i partner, visto che la gran parte dei casi avviene tra le mura domestiche, come testimoniano le chiamate al numero 1522. Per estirpare questa piaga, è indispensabile un’operazione culturale che porti a un cambio di mentalità, con interventi di sensibilizzazione soprattutto nei confronti dei giovani. Educare è la miglior forma di prevenzione possibile”. A dirlo i consiglieri regionali PD in occasione del decennale della firma della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

“Nelle scorse settimane, in Consiglio regionale – proseguono i consiglieri – abbiamo presentato diverse proposte di legge  per aiutare le vittime. Tra queste il Pdl sul Codice Rosa,  prima firmataria la consigliera Bigon, già illustrato in Quinta commissione e che a breve dovrebbe approdare in aula. È un provvedimento che riguarda i percorsi di primo soccorso e assistenza negli ospedali pubblici e privati accreditati, con dei referenti specifici in ogni Unità operativa, la predisposizione all’interno delle strutture di aree protette per la prima accoglienza, l’ascolto e gli accertamenti clinico-strumentali garantendo così la massima riservatezza. C’è poi un capitolo dedicato alla formazione del personale sanitario in modo che sia in grado di riconoscere ogni segnale di violenza, anche non dichiarata e infine l’adeguamento dei sistemi informativi degli ospedali, per creare una rete unica regionale e verificare se la vittima sia già stata accolta in un altro Pronto Soccorso dopo aver subito violenza. È solo una piccola parte di una battaglia più ampia, ma su cui contiamo di trovare la massima condivisione in aula”, concludono Bigon, Camani, Zottis e Zanoni.