La vicenda di Shahzad, il rider travolto sulla strada a Perarolo di Vigonza, nel padovano, e morto quattro giorni dopo lo schianto, è terribile e deve rappresentare un duro richiamo per le istituzioni e la politica tutta.
Il settore delle consegne a domicilio, cresciuto a dismisura con l’avvento degli acquisti online, rappresenta infatti un ambito nel quale la qualità del lavoro, in termini di tutele e sicurezza, è a livelli tali da imporre una regolamentazione seria.
Dal punto di vista statistico, episodi come quello accaduto, vengono registrati come ordinari infortuni con esito mortale sul lavoro.
Sul piano della politica dovrebbero invece richiamarci a nuove responsabilità di fronte a rischi inediti per il mondo del lavoro.
Da mesi, abbiamo depositato un Progetto di legge che prevede maggiori tutele per i lavoratori digitali, sia sotto il profilo della retribuzione che delle garanzie.
Di fronte ai rischi delle nuove professioni e di fronte alle nuove frontiere dello sfruttamento, la politica deve fare un salto in avanti.
La proposta di realizzare una Carta dei diritti dei riders, che abbia valenza su tutto il territorio regionale e che aumenti le garanzie e le tutele per questa categoria di lavoratori, è fondamentale.

