Primo maggio: la Regione Veneto garantisca una retribuzione adeguata nei contratti d’appalto.

Abbiamo voluto dare un segnale istituzionale concreto in occasione di questo Primo maggio. Chiediamo a tutto il Consiglio e alla Giunta di assumere un impegno preciso, un indirizzo politico che consideriamo importante per dare dignità e tutela ai lavoratori. Ovvero quello di inserire una clausola vincolante che garantisca che le ditte vincitrici di gare d’appalto legate alla Regione paghino i propri dipendenti con una paga oraria di almeno 9 euro netti. Il provvedimento si riferisce a quei settori in cui i contratti nazionali non arrivano a questa soglia, come, ad esempio, i servizi di vigilanza, mense e call center.

Affinché il Primo maggio sia davvero l’occasione per parlare di lavoro sicuro e di qualità, è indispensabile chiedersi cosa possiamo fare per implementare le politiche che migliorano le condizioni di lavoro nella nostra Regione.

Pensiamo, sotto questo profilo, che sia indispensabile rafforzare l’importanza della contrattazione collettiva di settore e dare nuovo impulso alle misure di tutela dei lavoratori e della loro retribuzione, in particolare negli appalti pubblici.

Le Regioni sono stazioni appaltanti: garantire, a partire dalla propria sfera di competenza, le condizioni in grado di eliminare ogni possibilità di sfruttamento e di povertà salariale è un dovere di civiltà.

Chiediamo alla Regione Veneto di vigilare rispetto alla concreta applicazione delle norme relative ai Ccnl, in particolare in sede di appalto e subappalto, verificando che, in sede di offerta di gara, siano applicati i contratti nazionali e che, in ogni caso, siano garantiti livelli retributivi minimi. Sarebbe un segnale importante, per una Regione che fonda sul lavoro, da sempre, il proprio sviluppo.