Congedi di paternità, approvata la nostra mozione: un voto importante che impegna per una concreta uguaglianza tra generi

Siamo molto soddisfatti per l’approvazione della mozione da noi proposta, che si fonda sulla volontà di scardinare lo stereotipo del lavoro di cura solo al femminile e di venire incontro alle esigenze delle famiglie.

Si tratta di un passaggio che richiama su questo punto il Governo affinché intervenga in maniera estensiva sul fronte dei congedi parentali.

Attualmente il diritto al congedo parentale non è ancora sufficiente ad incrociare i bisogni sociali delle famiglie.

Al contrario, un congedo di paternità paritario a quello di maternità rappresenta una delle misure più efficaci per ridurre le diseguaglianze di genere, nel mercato del lavoro, all’interno della famiglia e nella società.

Le madri, infatti, sono ancora considerate le principali e uniche responsabili della cura dei figli. E spesso sono costrette a rinunciare al lavoro o alle proprie personali ambizioni lavorative per corrispondere a questo stereotipo culturale. Questo blocco verso una società più giusta va superato.

Per questo abbiamo presentato una mozione, a mia prima firma, che individua le misure urgenti da adottare: l’estensione della paternità obbligatoria a tutti i contribuenti per un tempo adeguato, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi; l’incremento ad almeno 40 giorni del congedo obbligatorio in concomitanza con quello di maternità obbligatorio; la retribuzione al 100% dell’astensione obbligatoria dal lavoro per entrambi i genitori; l’allungamento del congedo facoltativo retribuito all’80%. Di qui il richiamo al Governo ad esercitare rapidamente in questa direzione la delega prevista dalla legge 32/2023.

Nel testo approvato si ricorda che in Veneto accede al congedo di paternità ancora un numero decisamente esiguo di lavoratori, pari a 1.686 padri dal 2018 al 2022.

In particolare, nel 2022, a fronte di quasi il 12% di lavoratori padri che utilizzano l’istituto del congedo obbligatorio, solo il 9,2% dei maschi che lavorano ha presentato richiesta di congedo facoltativo (dati Osservatorio Inps).

La mozione fissa infine per la Giunta regionale un doppio impegno: da un lato quello di valutare la predisposizione della modalità di accesso ai congedi parentali per i dipendenti della Regione e degli enti strumentali più estensive rispetto alle previsioni nazionali.

Contemporaneamente quello di incentivare il dialogo tra le parti sociali e datoriali affinché gli accordi territoriali di secondo livello incentivino l’accesso al congedo di paternità.