Inclusione sociale. Una buona notizia: al Veneto 113 milioni.

Arriva una buona notizia per il fronte dei sostegni ai cittadini più vulnerabili: con un decreto approvato il 9 maggio, gli uffici del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, hanno assegnato le risorse economiche, legate al PNRR, al fine di favorire attività di inclusione sociale per famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora. Il finanziamento per il Veneto è di 113,2 milioni.

Le assegnazioni sono state fatte sulla base dei progetti presentati e ora i Comuni e le Ats hanno il tempo per completarlo e sottoscrivere la convezione con il contenuto completo del progetto.

Parliamo di interventi che hanno come obiettivo quello di rafforzare i servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, di favorire una vita autonoma e indipendente agli anziani e di potenziare i servizi socio-assistenziali domiciliari. Senza dimenticare il sostegno al contrasto del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali e le iniziative di housing sociale, di carattere sia temporaneo sia definitivo.

In particolare, al Veneto per il sostegno alle capacità genitoriali e la prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini sono stati assegnati 4.228.500 euro; per l’Autonomia degli anziani non autosufficienti 45.570.000; per il Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione 5.940.000; per il Rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali 3.360.000; per Percorsi di autonomia per persone con disabilità – Progetto individualizzato, Abitazione, Lavoro 25.442.900; per Povertà estrema – Housing first 12.730.000; per Povertà estrema – Centri servizi 15.940.000.A livello provinciale, Belluno otterrà 6,1 milioni, Padova 21,8, Rovigo 5,5, Treviso 20,7, la Città Metropolitana di Venezia 18,3, Verona 18,5 e Vicenza 22,3. (Maggiori informazioni al sito web del Ministero – clicca qui)

Si tratta di una boccata di ossigeno preziosa per un settore che da tempo fatica ad ottenere finanziamenti costanti e cospicui, in grado di garantire interventi indispensabili anche in Veneto, soprattutto dopo i fortissimi contraccolpi sociali legati alla pandemia.