“In troppi rifiutano il vaccino, da Zaia morbidezza lontana da responsabilità istituzionale”

“I numeri sulla scarsa vaccinazione nella fascia 70-79 dell’Ulss 3 sono allarmanti e non risalgono certo con le lettere del presidente Zaia. Anche con il supporto dei medici di famiglia rischiamo che oltre il 20 percento resti senza somministrazione, una cifra enorme. Non sappiamo come sia la situazione nelle altre realtà, ma ricordiamo cosa è successo con gli over 80 nell’Ulss Pedemontana e l’ingiustificabile rassegnazione della Regione nel commentare il boom dei rifiuti”.

Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico alla luce “dei dati forniti dal direttore del Dipartimento prevenzione e responsabile del Piano vaccinale dell’Ulss Serenissima: tra chi ha ricevuto la prima dose e chi si è prenotato, la copertura arriva appena al 63 percento; una percentuale che potrebbe salire al 74 percento con il coinvolgimento dei medici di famiglia, ma lontana da una soglia di ‘sicurezza’”. 

“A rafforzare le nostre preoccupazioni, c’è un sondaggio di qualche giorno fa dell’Istituto Pagnoncelli, secondo cui la quota maggiore di ‘no vax’, si registra nel Nord Est (il 18 percento contro il 12 percento della media nazionale) e tra gli elettori della Lega – osservano gli esponenti Dem – Sondaggio che trova conferma nelle manifestazioni negazioniste e no mask a cui abbiamo assistito anche nelle ultime settimane. Da tempo chiediamo un atteggiamento più incisivo da parte delle istituzioni: già a dicembre sollecitavamo la partenza di una capillare campagna di sensibilizzazione e informazione sull’importanza e la sicurezza dei vaccini e invece si è insistito sulla ‘libera scelta’, un messaggio sbagliato e pericoloso”.

“È inutile che oggi il presidente Zaia scriva una lettera accorata facendo appello alla ‘coscienza individuale’ quando, in concreto, non muove un dito nei confronti di un fenomeno che evidentemente trova un humus fertilissimo in casa propria, dal punto di vista politico – concludono Zottis, Montanariello, Bigon e Camani – Una morbidezza ben lontana dalla responsabilità istituzionale”.