nel primo anniversario dall’inizio della pandemia stiamo assistendo, increduli, al tentativo da parte di Zaia di aggirare l’Europa sulle procedure per l’approvvigionamento dei vaccini.
In diversi hanno tentato di fermarlo. Fin da subito la stessa Pfizer, che in un comunicato ufficiale precisava che non esiste un commercio parallelo di vaccini: solo i governi possono essere gli acquirenti, così com’era stato stabilito. Perfino la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha tentato di dirglielo: a cercare vaccini in mercati privati, si ha quasi certezza di incappare in una truffa o in prodotti scadenti, mal conservati. Ma niente, lui andava avanti. E a nulla è servito, ovviamente, il monito del prof. Crisanti, sulla moralità del gesto stesso, prima che sulla sua efficacia.
C’è voluta un’inchiesta della magistratura di Perugia e un servizio molto dettagliato andato in onda su una rete nazionale per attenuare l’irruenza di Zaia, nella sua personale campagna di vaccinazione e ricerca di protagonismo a ogni costo. Ora sembra sia chiaro perfino a lui come la vicenda stia assumendo i tratti piuttosto grotteschi di un immorale provincialismo.
Per debellare il Covid bisogna vaccinare tutti: non solo te stesso, i tuoi cari e i tuoi vicini di casa; non solo i tuoi corregionali, o l’intera Patria. È il mondo che si deve vaccinare. La pandemia non la si può affrontare con sguardo sovranista. In questi giorni il G7 – finalmente libero dal pesante condizionamento di Donald Trump e con gli «esordienti» Mario Draghi e Joe Biden – sta guardando in questa direzione, accantonando cifre finalmente degne di rispetto per i Paesi che non possono permettersi l’acquisto di vaccini, a cominciare dall’Africa, cioè dai nostri confini.
È un buon inizio, ma non basta.
A un anno esatto dal primo decesso avvenuto in Italia – e precisamente a Vo’ – abbiamo colto il potente intreccio che la Pandemia ha con i grandi temi globali, rispetto ai quali lo sguardo sovranista, o indipendentista veneto, può davvero poco o nulla: la Scienza (penso ad un libro come Spillover) ci ha spiegato che l’Uomo che prevarica in ogni parte della Terra gli spazi naturali è all’origine del salto di specie che ha determinato il primo contagio. E poi – sempre questa Pandemia – ci ha ricordato che presidiare i confini significa aver cura della salute dei nostri vicini, negli interessi di tutte e tutti, non certo erigere barricate.
Ci fa piacere che Draghi, nelle sue prime parole, abbia dato un posto di rilievo a questi temi. È qui che le strade devono convergere, ed è su questo punto che si misurerà l’ampiezza di sguardo dei suoi tanti, probabilmente troppi, sostenitori.
I vaccini di Zaia e la miopia dello sguardo sovranista
