Lo studio di Fondazione Nord Est, finanziato anche dalla Regione Veneto nel dicembre 2022, inquadra una ferita, quella dei giovani laureati che dalle regioni del Nord Italia se ne vanno all’estero alla ricerca di un futuro professionale e personale più appagante, che è molto più profonda di quanto si sia disposti ad ammettere, e che non si cura mettendo una manciata di banconote in tasca ai giovani, magari a scapito del futuro pensionistico, ma assicurando uno sviluppo economico solido e sostenibile, fondato sul lavoro stabile e di qualità, competendo nelle fasce più alte del mercato.
L’indagine sociologica ha cercato di far luce sull’annoso problema dell’emigrazione dalle regioni più avanzate dell’Italia Settentrionale, un fenomeno che riguarda circa il 4,6% dei giovani dai 18 ai ai 34 anni, più di 200 mila ragazzi e ragazze dal 2011 al 2020 nel Nord est e nel Nord ovest.
Esiste un problema di attrattività che incrocia indubbiamente le basse retribuzioni e le possibilità di fare carriera, anche e soprattutto per i giovani più qualificati. Da troppo tempo si è scelto di sopperire alla bassa produttività delle imprese con l’abbassamento degli stipendi, e ora ne paghiamo il conto.
Così come pesa l’aver abbandonato in Veneto politiche industriali connesse ai settori più cruciali, a partire dalla manifattura, in termini di ricerca e innovazione, che si rispecchia nella dimensione microscopica del tessuto produttivo che ha reso il Veneto una regione vulnerabile anche sotto questo punto di vista.
Come intervenire?
Servono prima di tutto politiche di aumento e di stabilizzazione del lavoro. Ma anche la limitazione al ricorso del tirocinio extra curricolare, molto in voga in Veneto. Altro fattore cruciale è l’ammodernamento del nostro sistema produttivo soprattutto in direzione dell’innovazione tecnologica, accrescendo la dimensione aziendale per aumentarne la competitività.
La riduzione del cuneo fiscale come politica retributiva appare come curare con l’aspirina un malato grave. Serve una inversione di rotta molto più profonda.
