Norme repressive che criminalizzano il dissenso. In estrema sintesi è questa l’idea di sicurezza della destra.
Si trasforma in reato penale, punito con la detenzione, la resistenza passiva, con aggravanti se effettuato contro opere pubbliche. Si introduce il reato di rivolta all’interno delle carceri e quello di resistenza passiva nelle strutture di trattenimento dei migranti. Si cancella il rinvio della pena per donne in stato di gravidanza e madri di figli piccoli. Si introduce l’obbligo di disporre del permesso di soggiorno per gli stranieri che vogliono acquistare una SIM telefonica.
Questi sono solo alcuni degli interventi proposti dal Governo, che interviene anche, sempre con una logica repressiva, sull’occupazione di immobili, sulla cannabis sativa o a favore della detenzione di armi da fuoco.
La deterrenza carceraria è l’unica risposta del Governo alla microcriminalità. Mentre nelle nostre città crescono disagio sociale e devianze, la destra irrigidisce il quadro delle libertà e delle garanzie democratiche.
Nell’indifferenza generale, l’Italia sta correndo un rischio concreto.
Abbiamo la responsabilità di accendere un faro su quanto sta accadendo. Anche per questo, ho presentato una Risoluzione, sottoscritta da tutto il Gruppo PD, per discuterne in Consiglio regionale.
