Su 101.000 posti di lavoro persi tra novembre a dicembre 99.000 erano di donne, il 98% (Fonte ISTAT).
È un dato che fa rabbrividire e che dovrebbe inquietare tutti, non solo il genere femminile. Tutti: la politica, il mondo dell’impresa, le organizzazioni sindacali e di categoria.
Ma anche il mondo dell’informazione e la società civile, perché il primo passo per risolvere questo dramma è il riconoscimento totale e condiviso di un’indecente disparità tra le condizioni lavorative di uomini e donne.
In questi giorni e in queste ore si sta discutendo di programmi e alleanze, di Recovery Plan e Next Generation EU, di piani di protezione e rilancio.
Si parta da qui, mettendo quel dato drammatico al centro della discussione e dell’agenda di Governo, qualsiasi esso sia.
