Sul Trasporto Pubblico regionale continua la farsa

Improvvisamente Zaia si accorge che sul tema strategico del trasporto pubblico locale la Regione è inefficiente.

Se ne accorge perchè la pandemia ha offerto una vetrina pubblica alle proteste che i pendolari e gli studenti fanno da anni, rimanendo sempre inascoltati.

Se ne accorge perchè le restrizioni sugli spostamenti hanno messo a dura prova i bilanci delle società di trasporto, da anni poco valorizzate e tutelate.

Quindi tenta di correre ai ripari, proponendo, in qualità di consigliere regionale una legge in cui chiede alla Giunta regionale – cioè a se stesso – una legge sul trasporto pubblico.

Nulla di più. Nessun contenuto, nessuna indicazione politica, nessun riferimento alla futura governance, nessun impegno. Soltanto una perdita di tempo. E un precedente pericoloso, che consegna nelle mani della Giunta un mandato pieno, una cambiale in bianco, per mettere mano al settore trasporti.

Abbiamo provato, nella discussione dell’Aula, ad inserire contenuti strategici al provvedimento, come il riferimento alla sostenibilità, il tema del biglietto unico integrato, l’attenzione prioritaria al servizio pubblico come meccanismo per ridurre le diseguaglianze territoriali. Tutti emendamenti rispediti al mittente.

Se vi va, nell’intervento qui sotto, cerco di spiegare le ragioni della nostra decisione di non partecipare al voto di questo provvedimento.