Oggi nel corso della Prima Commissione dedicata alle audizioni sul bilancio, abbiamo ascoltato il parere di importanti realtà del tessuto economico e produttivo della nostra regione, da Ance a Confindustria, dalla Confartigianato alla Cna, e ancora Legacoop, Confapi, Confcommercio e Confesercenti: è emersa la conferma di tutte le nostre perplessità su un modo di procedere a dir poco discutibile da parte di un governo regionale che appare decisamente fuori strada.
Il dato che emerge da questo giro di audizioni è il malcontento delle categorie economiche. Da un lato per la decisione della Giunta di alzare ulteriormente, in piena fase di crisi, il prelievo fiscale sulle imprese attraverso l’Irap.
Ma soprattutto per un metodo istituzionale che ha escluso la concertazione.
Il confronto doveva tenersi a monte di ogni decisione e non a sessione di bilancio già aperta. Senza tralasciare l’atteggiamento di chiaro nervosismo dell’assessore Calzavara, che mal si concilia con l’ascolto vero delle categorie.
Si arriva a questo punto anche a causa di un difetto di partenza: nella narrazione della Giunta Zaia la scelta di far pagare dazio alle imprese ha scongiurato l’addizionale Irpef per i cittadini. Ma è sbagliato creare queste contrapposizioni: si poteva e doveva ragionare in una chiave più ampia e di prospettiva.
Non da ultimo, resta il nodo della temporaneità dell’aumento Irap: una promessa destinata ad essere tradita in assenza di altre entrate che siano in grado di affrontare le emergenze che verranno, oltre la Pedemontana.