Autonomia. Lo chiediamo per la terza volta: Zaia fornisca i dossier. Eventuale confronto in aula senza carte alla mano sarebbe la solita partita di chiacchiere. Il Veneto pretende serietà.

Attorno ai nove dossier-fantasma, oggetto di trattativa per l’intesa Stato-Regione sull’Autonomia differenziata, continua ad aleggiare una cortina fumogena, quasi a nascondere un vuoto.

Per due volte, all’indomani dell’incontro romano di inizio ottobre, ho presentato richiesta ufficiale al presidente Zaia per riceverne copia: nessuna risposta.

Un segnale eloquente, che misura l’inconsistenza della sua proposta.

Nel frattempo, dal Governo, cioè dalla sua stessa maggioranza, un ministro al giorno, di fronte alla vaghezza e all’estemporaneità delle richieste, ha gioco facile a ridicolizzarne i contenuti.

Oggi infine apprendiamo che Zaia, in tutta calma, verrà in Consiglio regionale a riferire martedì, dopo la nostra sollecitazione dello scorso 18 luglio.

Caro presidente, si premuri di venire con dossier veri, motivati e sostenibili, e non con le solite chiacchiere. Il Veneto pretende serietà.

Se davvero il presidente Zaia si presenterà in aula, sarebbe davvero incredibile affrontare il confronto senza poter disporre per tempo del materiale necessario per discutere nel merito, con carte alla mano e a ragion veduta.

Evidentemente il presidente Zaia pensa che il Consiglio regionale sia un semplice pubblico di fronte al quale esibirsi in comizio. In questo caso verrebbe una volta di più minata la credibilità dell’istituto che rappresenta e di questa Assemblea, luogo di democrazia dei veneti.