25 novembre: oltre le celebrazioni, è il momento decisivo per una svolta contro le violenze sulle donne.

Mai come ora è netta la percezione della possibilità di realizzare una vera svolta nella battaglia contro le violenze sulle donne. Il 25 novembre rappresenta in questo senso un richiamo oltre il quale attuare nel concreto questa prospettiva. 

La consapevolezza dell’insufficienza delle misure e delle strategie fin qui messe in campo è, dal punto di vista politico, un dato condiviso, ribadito anche in occasione della recente approvazione della proposta di legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale che si occuperà di studiare il fenomeno e di adottare i provvedimenti più efficaci.

Un primo passo al quale dovrà far seguito un impegno istituzionale costante. 

Sono finora 51 le donne uccise in Italia nel 2024 per mano del partner o dell’ex partner un trend in lieve calo, anche se bisogna guardare al più grande, macabro arcipelago di violenze, abusi e minacce.

La violenza va fermata partendo dal contrasto in profondità degli stereotipi di genere, rafforzando gli strumenti di aiuto per chi denuncia, incrementando le risorse e investendo con convinzione nella formazione delle giovani generazioni. 

C’è tanto da fare e bisogna far tesoro di una sempre maggiore sensibilità generale che si è costruita con fatica. Bisogna proseguire lungo questa strada con la massima determinazione.