L’inserimento nella variazione di bilancio regionale dell’entrata derivante dagli utili di Cav per pagare i debiti della Pedemontana viene fatto ancora prima che l’iter autorizzativo sia stato concluso.
Manca ancora infatti il decreto del Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, manca ancora l’approvazione del Cda e della Assemblea dei soci di Cav sulla distribuzione degli utili e manca il parere della Corte dei Conti che deve esprimersi sul nodo relativo al protocollo Regione-Cav nel quale si dice esplicitamente che gli utili possono essere destinati solo per autostrade a pagamento in costruzione e non già in esercizio.
Per convincere Cav e il Ministero delle Infrastrutture a cedere gli utili non avete ammesso di aver sbagliato i conti, ma raccontate che il buco dipende dal Covid-19 e dalle guerre. Rispetto ai veri numeri della Pedemontana grava un’inaccettabile omertà, perchè ripetutamente abbiamo chiesto numeri e previsioni. E perché fino a tre mesi fa ci veniva detto di stare tranquilli e che tutto andava bene.
Non solo: dal presidente Zaia non c’è mai stata la minima ammissione di responsabilità su previsioni errate e sulla convezione-cappio stipulata con il concessionario Sis nel 2017. Spacciata come atto rivoluzionario e come esempio nazionale per virtuosità, ma che invece ha spostato integralmente ogni rischio finanziario in capo alla Regione.
Di fronte a questa incompletezza dell’iter riguardante l’inserimento degli utili Cav e di fronte a questo muro di silenzi, ci rifiutiamo di avallare questa operazione di bilancio.
Anzi, sull’enorme ed anomalo divario tra previsioni e debito reale per l’opera, che per i primi tre anni passa da 45 a 157 milioni, ritengo sia opportuno che venga istituita una Commissione d’inchiesta. Iniziativa che a questo punto proporremo e metteremo sul tavolo perché quanto sta accadendo è gravissimo e non trova alcun precedente.