Mamme arcobaleno: da Padova una svolta importante per i diritti dei bambini

A Padova ci sono 37 bambini che da quando sono nati sono stati riconosciuti figli legittimi delle loro mamme dal Comune di Padova che ha iscritto queste famiglie nelle anagrafi comunali.

Una mamma biologica e una mamma “intenzionale”, entrambe genitori.
Una famiglia.

Qualche giorno fa queste famiglie sono state chiamate dalla Procura di Padova, che ha messo in discussione la legittimità di quei 37 atti di trascrizione. Una decisione discutibile, assunta sulla base della circolare che il Ministro Piantedosi ha inviato a tutti i Prefetti a gennaio di quest’anno con la quale li ha sollecitati affinché comunicassero ai sindaci di interrompere la registrazione dei genitori non biologici nei certificati di nascita dei bambini.

Un tentativo vergognoso del Governo Meloni di cancellare in tribunale l’esistenza di queste famiglie e del vincolo affettivo indissolubile che lega i genitori con i loro figli.

Nel primo giorno di udienze il nuovo procuratore di Padova, prima di cominciare la valutazione dei singoli casi, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale. Una decisione che riapre la speranza.

Perché a fondamento dell’accanimento contro le famiglie omogenitoriali della destra, c’è un grave vuoto normativo, c’è l’assenza di una legge nazionale che riconosca il legame di parentela tra figli e genitore non biologico.

Attendiamo con fiducia il pronunciamento della Consulta, che spesso si dimostra più pronta della politica ad interpretare i cambiamenti sociali in atto. Ma sappiamo con certezza che ai bambini di coppie omogenitoriali vanno riconosciuti i medesimi diritti dei figli di coppie eterosessuali.

E auspichiamo che il Parlamento raccolga la responsabilità che la Procura con questa richiesta indirettamente gli ha consegnato.

Siamo e saremo vicini alle mamme che sono chiamate a difendere in Tribunale il loro diritto ad essere genitori.