La priorità è, e deve continuare ad essere, la salute e la sicurezza.
Estendere l’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori penso sia un passo nella direzione giusta, che tende a rafforzare la campagna vaccinale, evita la polarizzazione delle posizioni tra favorevoli e contrari come probabilmente farebbe il mero obbligo vaccinale, contribuisce ad allontanare il rischio di una nuova diffusione del virus e delle conseguenti nuove chiusure e restrizioni.
La decisione non credo sia stata semplice, ma questo è un momento cruciale nella lotta contro il virus. Serve spingere affinché la copertura vaccinale raggiunga quanto prima gli obiettivi previsti.
Così come credo sia giusto prevedere la non gratuità dei tamponi, seppur con prezzo calmierato, per chi non si vaccina. L’arma, a spese dello Stato, per contrastare il virus e per lavorare c’è già e si chiama vaccino.
Sullo sfondo di un Paese responsabilmente impegnato contro la pandemia però, indispettisce l’atteggiamento ambiguo della Lega di Salvini e Zaia, che per un pezzo investe nel Governo e per un altro pezzo insegue le posizioni no vax della Meloni.
E registro che anche Zaia non abbia né il coraggio né la forza di tenere il punto, neppure in Veneto.