Diventa ciò che sei

Se vogliamo che l’8 marzo sia una ricorrenza da celebrare senza retorica dobbiamo approfittare anche di questa giornata per accendere i riflettori sulla condizione femminile, per rivendicare la parità tra generi e per denunciare le discriminazioni.

In tutta onestà, non amo quel tipo di 8 marzo che, con le sue abitudini e tradizioni, si limita a lavare, per un giorno, la coscienza di una società distante, quando non ostile, all’affermazione dei diritti delle donne. Preferisco cogliere questa opportunità per parlare delle donne, del loro difficile lavoro, e di cosa possiamo fare noi per ridurre gli elementi di profonda iniquità che stanno in questa metà del campo.

Pensando, ovviamente, a quella vasta parte del mondo in cui nascere donna vuol dire vivere un’esistenza senza diritti. Ma anche guardando con attenzione a cosa avviene a casa nostra, nelle nostre comunità.

La crescita esponenziale dei femminicidi e delle violenze di genere ci raccontano, con fotogrammi drammatici, di una società ingiusta e diseguale, che ancora oggi assegna alle donne un ruolo marginale e subalterno.

Ma la disuguaglianza che colpisce le donne e i loro diritti è una forma persistente di discriminazione, che si manifesta in maniera diffusa, soprattutto in quel pezzo di società che dovrebbe, al contrario, essere il luogo delle opportunità e dell’emancipazione: il mercato del lavoro.

Nella nostra Regione le donne lavorano meno degli uomini, con una differenza occupazionale di oltre 17 punti percentuali, accedono con grandi difficoltà a ruoli apicali, svolgono una quantità rilevante di lavoro di cura non retribuito, e vengono pagate molto meno degli uomini.

Il sistema sociale italiano e veneto schiaccia ancora le donne alla consacrazione dell’accudimento familiare e alla funzione riproduttiva, fino alla rinuncia alle ambizioni personali e professionali.

Come Gruppo PD in Consiglio regionale abbiamo voluto analizzare e approfondire quanto accade in Veneto alle donne che lavorano, quali sono le criticità che devono essere superate e quali le distanze da accorciare.

Sulla base di questo studio abbiamo elaborato delle proposte concrete per migliorare la condizione lavorativa delle donne e per contribuire a costruire una società più paritaria.

Si tratta di un lavoro importante, che vuole segnare una chiara scelta politica. Quella per l’uguaglianza di genere come fondamento della democrazia realmente realizzata e compiuta.

Presenteremo questo lavoro domenica 10 marzo a Padovaall’ex Fornace Carotta, a partire dalle 9.30.

Diventa ciò che sei” è il titolo che abbiamo voluto dare a questa pubblicazione e a questa iniziativa. Per raccontare, appunto, della società che vorremmo, in cui donne libere ed indipendenti, siano capaci di esprimere i propri talenti, nel lavoro e nelle scelte della vita di tutti i giorni.

Ci confronteremo, in questa occasione, con rappresentanti delle istituzioni, del mondo associativo e sindacale, della politica, sulle questioni più cruciali, dalla condizione occupazionale e salariale, al tema delle politiche di welfare, fino alla violenza di genere.

È l’inizio di un percorso, quello complicato dei diritti delle donne. Ma è anche un impegno che ci vogliamo assumere, nei confronti di ogni donna e di ogni ragazza, per un Veneto più giusto e più inclusivo.

Conferenza stampa di presentazione dello studio e dell’iniziativa