In Veneto si fanno sempre meno figli. La previsione è di un milione di abitanti in meno nel 2050. Il 64% dei 18-34enni vive ancora con i genitori, non possono permettersi il costo di una casa.
Negli ultimi anni questa tendenza è stata oggetto di moltissimi interventi da parte nostra, nelle istituzioni come gruppo PD e nella società con moltissime iniziative per contrastare il fenomeno di fronte al quale troppo spesso la Regione si è girata dall’altra parte.
Occorre investire sul lavoro femminile. Perché le statistiche dicono che le donne più lavorano e più fanno figli.
E poi costruire asili nido, visto che in Veneto la copertura è ben al di sotto di quella del 33%, richiesta dall’Unione Europea. Una ricetta “anti spopolamento” abbastanza semplice ma che necessità di attenzione e interventi concreti.
Il fenomeno ha più conseguenze: Lo spopolamento delle aree disagiate della regione, l’invecchiamento della popolazione, la carenza di lavoratori e la chiusura di intere scuole.
La Regione Veneto, nel 2023, non ha contratto nemmeno un mutuo.
Perché questa scelta, se abbiamo una capacita debitoria per decine di milioni di euro? Questi soldi potrebbero servirci per scuole, servizi, infrastrutture, per uno sviluppo urbano “family friendly”, ma queste sono scelte politiche.
Come lo sono tutti gli interventi di lungo periodo che dovrebbero essere messi in atto per invertire il trend. Interventi, che, però, non pagano in termini di consensi.