Covid: lo scandalo della sanità veneta

L’inchiesta giornalistica trasmessa dal servizio pubblico nei giorni scorsi sulla seconda ondata della pandemia in Veneto ha rimesso al centro dell’opinione pubblica i gravi errori della gestione di Zaia nella lotta al Covid.

Gli elementi messi in fila da “Report” riprendono molte delle questioni che avevamo denunciato già mesi fa e che erano state puntualmente ignorate dalla Regione.

Il dato gonfiato sui posti letto disponibili di terapia intensiva, i numeri discutibili sui cosiddetti positivi asintomatici, l’utilizzo eccessivo dei test rapidi, sono solo alcune delle scelte politiche gravi che il Veneto ha adottato nei mesi durissimi dello scorso inverno.

Questo perché Zaia, da ottobre a marzo, aveva un unico obiettivo: restare in “zona gialla”, mantenere al minimo le restrizioni e tenere tutto aperto, nella convinzione che l’economia venga prima della salute.

Questa è stata la scommessa che il Governatore ha fatto durante la seconda ondata: il sistema sanitario del Veneto sarà in grado di reggere ad una nuova esplosione dei contagi, e quindi potremo continuare a soddisfare la richiesta di normalità dei veneti. Peccato che questa “scommessa” Zaia l’abbia persa e il conto salato lo abbiano pagato le migliaia di vittime del Covid e i loro familiari.

Si tratta, dunque, di scelte tutte politiche, e di questo vogliamo chiedere conto a Zaia se martedì si degnerà di venire in Consiglio regionale.

Così come politiche sono le responsabilità che conseguono a queste scelte.

Ci sono due dati indiscutibili che dimostrano, drammaticamente, il fallimento delle politiche sanitarie del Veneto nella seconda ondata della pandemia: il numero di contagiati (1) e di morti (2) registrati tra novembre 2020 e febbraio 2021.

I dati relativi ai casi positivi e ai decessi in Veneto sono di gran lunga superiori alla media nazionale, esattamente il contrario di quanto era avvenuto con la prima pandemia.

Di questi numeri, che poi rappresentano persone, Zaia deve rispondere!

Martedì scorso, di fronte all’ennesima assenza ingiustificata in Consiglio Regionale del Presidente Zaia, abbiamo abbandonato l’Aula. E’ indegno che, mentre i cittadini attendono risposte, lui si permetta di snobbare il Consiglio, preferendo, come sempre, la sua personale conferenza stampa a Marghera.

Con il Gruppo PD abbiamo spiegato le nostre ragioni (per il video clicca qui)


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