Covid-19. “Basta litigare sul colore delle zone: il tempo degli irresponsabili deve finire”

Venezia 11 gen. 2021 –  “Continuare a polemizzare sul colore delle zone, come sta facendo ancora oggi Zaia, è sbagliato e irresponsabile. Sbagliato perché la zona rossa non va vista come una penalizzazione, bensì come l’unico strumento fin qui efficace per contenere la diffusione del virus. Irresponsabile perché l’unica preoccupazione deve essere salvare la vita e la salute dei veneti, e non la propria e personale immagine pubblica”. La presa di posizione arriva dalla vice capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani, a proposito della possibilità ipotizzata dal Governo di inserire il rapporto tra numero di contagi e popolazione tra i parametri che potrebbero far scattare ulteriori restrizioni.

“Un indicatore – prosegue la consigliera – che secondo Zaia, penalizzerebbe chi effettua più tamponi con l’effetto di scoprire maggiori casi di contagio. Si vuole contrapporre lo ‘Stato cattivo’, che impone i divieti, al ‘presidente buono’, che al massimo fa una ramanzina sugli assembramenti. Senza mai prendere una decisione e scaricando tutto su Roma. Zaia pensa solo al consenso e a calcoli elettorali”.

“Ai tanti contagi sono collegati i numeri drammatici di ricoveri e decessi. Come Partito Democratico abbiamo lanciato l’allarme da tempo, avanzando proposte precise: un sistema di restrizioni per rallentare la curva dei contagi, un piano di ristori regionale, come sta già avvenendo altrove, un richiamo chiaro a tutti i cittadini a comportamenti responsabili. E, ancora, in ambito sanitario: utilizziamo a pieno regime i ‘Covid Hospital’ mantenendo altri presidi sanitari per tutte le patologie attualmente non curate; rendiamo operativi gli ex ospedali chiusi per accogliere i pazienti Covid nella fase post-acuta; impieghiamo i test rapidi di vecchia generazione esclusivamente per gli screening generalizzati ed affidiamoci a quelli molecolari per i soggetti a rischio. Infine, per quanto riguarda il personale sanitario, ormai stremato, procediamo velocemente con nuove assunzioni. Le nostre proposte – conclude Vanessa Camani – sono da settimane sul tavolo, sempre inascoltate, sacrificate sull’altare del consenso da primo della classe”.