Dopo aver chiesto nuovamente lumi sull’incredibile stallo in corso, ho appreso oggi dal presidente del Consiglio regionale che fino a quando non si sbloccherà la partita della nomina del nuovo assessore al Lavoro e all’Istruzione, non si procederà a quella del vicepresidente dell’assemblea.
Un’ammissione del fatto che a dominare non è tanto la logica del buon funzionamento istituzionale, ma quella dei pesi e contrappesi politici.
Sulla base della facoltà riconosciuta all’opposizione, abbiamo chiesto in sede di riunione di capigruppo di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio la nomina del vicepresidente vicario.
Non è infatti accettabile rinunciare all’autonomia dell’assemblea legislativa in nome di giochi spartitori. Già è gravissimo il ritardo dell’avvicendamento all’ex assessora Donazzan, visto il caos delle nomine che regna nel mondo della scuola, i problemi in cui versano gli studenti universitari e le tante vertenze sindacali aperte in Veneto.
Se a questo si aggiunge una paralisi voluta da uno Zaia che per giunta è perennemente assente dal Consiglio, siamo veramente all’agonia istituzionale.