Commissione d’inchiesta sulla seconda ondata Covid: i veneti hanno diritto alla verità

Lunedì siamo andati a Marghera e abbiamo recapitato a Zaia una richiesta ben precisa: l’istituzione di una Commissione d’inchiesta del Consiglio Regionale sulla gestione della pandemia in Veneto e per indagare le cause, e le eventuali responsabilità, che hanno determinato un aumento drammatico del numero di contagi e di decessi nel periodo ottobre 2020 – marzo 2021 (clicca qui).

Zaia, di fronte alle telecamere, non ha potuto dire di no.

Salvo poi, come al solito, ordinare ai suoi consiglieri di fare marcia indietro.

E per farlo hanno fatto ciò che mai era accaduto nelle dieci legislature precedenti: hanno presentato una altra proposta di attivazione, che si sovrappone, e dunque rischia di  annullare, la nostra. Un fatto grave, un sopruso, una prevaricazione rispetto alle prerogative delle minoranze.

Le differenze tra le due proposte in campo sono sostanziali: secondo la Lega si dovrebbe indagare tutta la pandemia e non solo la seconda ondata e ci si dovrebbe limitare ad elencare le azioni messe in campo dalla Regione, che si da per scontato abbia già operato nella massima trasparenza e con la maggior efficacia possibile.

L’intento è chiaro: evitare una indagine oggettiva di quanto accaduto!

Questo è inaccettabile.
Noi non cerchiamo colpevoli e non vogliamo processi sommari.

Ma siamo convinti che i veneti abbiano il diritto di conoscere la verità.