Commissione Covid-19: “I dati richiesti sono fondamentali per dare una valutazione oggettiva, li stiamo aspettando da cinque mesi”

“A distanza di cinque mesi dalla nostra richiesta, la documentazione fornita dai dirigenti è decisamente parziale e impedisce di poter fare una valutazione oggettiva su quanto successo. Dobbiamo dare risposte ai veneti e abbiamo bisogno di tutto il materiale con celerità, altrimenti questa Commissione perde valore”. A segnalarlo, in una nota congiunta, sono le consigliere di opposizione presenti nella Commissione speciale di inchiesta Covid-19, che hanno inviato una lettera all’Ufficio di Presidenza.

“Vogliamo concludere i lavori dando voce a tutte le forze sociali coinvolte nella lotta alla pandemia, ma con oggettività e cognizione di causa. La prima richiesta – aggiungono le consigliere – risale allo scorso 7 ottobre e ma ad oggi è arrivata soltanto la documentazione inviata dalla dott.ssa Francesca Russo. Nella lettura di tale documentazione, si evince la mancanza di dati di mortalità relativi alla seconda ondata sia in valore assoluto che per l’incidenza percentuale su popolazione, per pazienti assistiti in terapia intensiva e al di fuori della terapia intensiva, evidenziando i decessi a domicilio e nelle Rsa”.

“Dopo cinque mesi siamo costrette a sollecitare, per l’ennesima volta, un report specifico ed esauriente. Anche per quanto riguarda la richiesta trasmessa alle Ulss sulla ricognizione di posti letto in area medica e in terapia intensiva e dei dispositivi, la documentazione pervenuta non è assolutamente rispondente. I dati sono fondamentali per consentirci di adempiere al nostro compito: accertare cause ed eventuali responsabilità che hanno influito sull’andamento della pandemia e in particolare sull’aumento dei contagi e dei decessi nella seconda ondata, anche per evitare che possa ripetersi un evento tanto drammatico. Finora però ogni nostro appello è rimasto inascoltato, rischiando così di svuotare il senso della Commissione, voluta all’unanimità da tutto il Consiglio regionale del Veneto”, concludono Bigon, Camani, Baldin e Ostanel.