Venezia 8 nov. 2022 – “Sull’evidente spreco che si è generato con la polizza – a copertura del rischio da responsabilità civile verso terzi e operatori nello svolgimento di attività sanitaria istituzionale – stipulata da Azienda Zero anche per conto delle altre Aziende sanitarie del Veneto, la Giunta regionale non ha dato una risposta in grado di fugare le forti perplessità su un’operazione che peraltro è stata recentemente rinnovata. Anzi, ha confermato i rilievi della Corte dei Conti dello scorso luglio”.
Questo il commento della consigliera regionale del Partito Democratico e vice presidente della commissione bilancio, Vanessa Camani, alla luce della risposta ad una sua interrogazione dedicata alla vicenda sorta mesi fa, in occasione del giudizio di parifica del rendiconto della Regione, quando il Procuratore regionale, nella sua requisitoria, aveva indicato esplicitamente, tra le altre, anche la criticità riferita alla gestione dei risarcimenti da malpractice sanitaria.
“In quella sede – ricorda l’esponente dem – venne rilevato che il pagamento di quasi 14,5 milioni di premio annuo è gravemente in disequilibrio rispetto ai pagamenti effettuati dalla compagnia assicurativa a titolo di risarcimento. Dal 2019 al 2021 l’assicurazione ha liquidato danni per poco più di 300 mila euro e ha incassato oltre 14 milioni di euro.
Questa diseconomicità oggettiva deriva principalmente dalla fissazione di una franchigia molto alta, pari a 750.000 euro, che nei fatti scarica sempre sulla Regione il risarcimento della stragrande maggioranza dei danni richiesti”.
“Inoltre, sempre in maniera discutibile, mentre il soggetto contraente è direttamente Azienda Zero, tutti i risarcimenti danni non coperti dalla polizza rimangono a carico delle singole Aziende ULSS, che, infatti, hanno pagato in questi anni quasi 50 milioni di risarcimenti. Quindi Azienda Zero paga la polizza ma, di fatto, le Aziende sanitarie pagano oltre 49 milioni di euro di danni non coperti. Si tratta di una serie di nodi che rimangono irrisolti. Non resta, a questo punto – conclude Camani – che attendere i necessari approfondimenti annunciati dalla Corte dei Conti”.