Il Governo intervenga per garantire il voto ai fuorisede

Per 108 mila veneti, che studiano o lavorano lontano da casa, è praticamente impossibile recarsi alle urne.

Questo a causa dell’assenza di una norma che permetta loro di esercitare il diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza.

Un vuoto normativo dalle ricadute economiche pesanti: sebbene, infatti, esistano alcune agevolazioni per i principali mezzi di trasporto a lungo raggio, proprio nelle giornate del voto i prezzi lievitano esponenzialmente, diventando un ostacolo insormontabile per i più. Di fatto, l’Italia è l’unico grande Paese in Europa ad impedire a milioni di suoi abitanti di esprimersi durante le elezioni.

Il PD, nell’ottobre 2022, ha presentato una proposta di legge in Parlamento per sanare questa ingiustizia. Tuttavia, dopo l’approvazione del testo alla Camera, l’iter si trova tuttora bloccato al Senato.

Se la proposta non verrà approvata entro metà febbraio, non ci sarà tecnicamente la possibilità di attivare il voto fuori sede in tempo per le elezioni europee del prossimo giugno. Ed è per questo che come Consiglieri regionali PD Veneto sosteniamo con forza la mobilitazione attorno a questo tema, chiedendo alla Giunta regionale di fare pressione sul Governo affinché la norma venga approvata presto anche al Senato.