Ci risiamo. Come ogni anno arriva per le famiglie la stangata d’inizio anno scolastico. La cancelleria, zaini e materiali scolastici e, soprattutto, i libri di testo. Il diritto allo studio, che consenta davvero a tutte le famiglie di poter garantire ai figli pari opportunità nell’accesso alla scuola, passa da due strade. La prima è la scuola pubblica, che deve essere messa nelle condizioni di offrire servizi all’altezza. La seconda è la Regione, che ha il dovere di rendere uguali per tutti le condizioni.
Su questo problema da anni chiediamo alla Giunta regionale di incrementare le risorse per il cosiddetto “bonus libri”, una misura che viene finanziata solo dallo Stato e che ogni anno si rivela insufficiente a far fronte a tutte le richieste. In Veneto arrivano da Roma circa 2,3 milioni all’anno per sostenere i costi di libri e materiale scolastico per le famiglie meno abbienti. E sono troppo pochi. Senza un euro regionale. In compenso la Giunta investe oltre sette milioni di euro per le scuole private, paritarie e non paritarie, dei quali oltre la metà per studenti normodotati. Noi vogliamo, invece, che le risorse regionali siano destinate prioritariamente alla scuola pubblica e al sostegno degli studenti e delle loro famiglie. Il limite ISEE del sostegno nazionale è molto basso, solo 15.000 euro, ed esclude dal beneficio, di fatto, la stragrande maggioranza delle famiglie.
Di fronte alle difficoltà economiche crescenti di molte persone e all’inflazione che colpisce pesantemente anche il materiale scolastico, serve un investimento regionale importante sulla scuola pubblica, fino ad ora totalmente dimenticata dalla Giunta di destra. Ci impegniamo per un cambio di rotta.
