Appalti mense ospedaliere: “Azienda Zero rispetti i principi della libera concorrenza anziché spendere ancora soldi per ricorsi legali”

Venezia 19 apr. 2021 –  “Anziché andare avanti per vie giudiziarie Azienda Zero indica una gara in cui vengano rispettati i principi della libera concorrenza. Per la vicenda degli appalti delle mense ospedaliere la Regione ha già speso 175mila euro di spese legali: quando si deciderà a mettere la parola fine a questa vicenda?”.

I Consiglieri del Partito Democratico Veneto intervengono sul caso della ristorazione ospedaliera, “Con il bando vinto da Serenissima e finito nel mirino, nella scorsa legislatura, non solo del PD ma anche dell’azienda ‘sconfitta’, di ANAC e Consiglio di Stato. Un caso non ancora chiuso visti i nuovi strascichi legali. Con quel bando, che sembrava cucito su misura, si creava un monopolio, un unico operatore che avrebbe fornito circa il 95% dei pasti. La gara è stata rifatta, con Anac che aveva fatto inserire un vincolo di aggiudicazione per un massimo di tre lotti: Serenissima e una sua società satellite, Euroristorazione, a dicembre 2020 li hanno vinti tutti, tranne quello di Belluno, dove non ha partecipato nessuno. Dussmann Service però ha presentato cinque ricorsi al Tar Veneto, uno per lotto, per violazione della sentenza del Consiglio di Stato e del parere di Anac, oltre a chiedere la nomina di un commissario ad acta al Ministero che provveda a rifare la gara al posto di Azienda Zero, che nel frattempo ha stanziato altri 25mila euro per la difesa e andare avanti nel contenzioso. Perché la Regione si ostina ad andare avanti con questo metodo imbarazzante? Perché questo arroccamento difensivo a prescindere dai contenuti?”.

“Nella scorsa legislatura, dopo aver presentato diverse interrogazioni – ricordano i Consiglieri del PD – avevamo chiesto un Consiglio straordinario per votare una risoluzione che si richiamava al Codice degli appalti e ai principi di trasparenza, garanzia della legalità e della libera concorrenza; prima la maggioranza fece mancare il numero legale poi nella seduta successiva decise di bocciarla. E così, distanza di anni, siamo ancora al punto di partenza”.