L’assassino di Nicoleta Rotaru, rivelatosi come femminicidio solo ad un anno di distanza, fa emergere in modo drammatico una serie di falle del sistema.
Da un lato, è ineccepibile la denuncia dell’Ordine dei giornalisti sulla censura fatta calare attorno al caso di Abano. Non è ammissibile, proprio nel momento un cui serve la massima attenzione sul fenomeno, alcun silenzio e tentativo di archiviazione nell’informazione che va data ai cittadini.
Al tempo stesso è allarmante prendere atto dell’isolamento in cui era caduta Nicoleta, malgrado i ripetuti interventi, ben otto, delle forze dell’ordine per sedare le liti. E malgrado ci fosse più di qualcuno a lei vicino che sapeva del drammatico quadro familiare.
C’è una proposta di legge del Pd, che ho presentato come prima firmataria, che prevede l’istituzione di un osservatorio regionale sul fenomeno della violenza di genere, inteso anche come luogo al quale far pervenire segnalazioni e incertezze, per contribuire ad analizzare e monitorare le situazioni di rischio e far crescere la consapevolezza del pericolo.
Mi auguro e sollecito che venga rapidamente dato avvio all’iter della proposta di legge sul tavolo del Consiglio regionale.
