Centri antiviolenza e case rifugio: sconcertante l’ulteriore proroga sui requisiti minimi

Rispetto alla vicenda dei centri antiviolenza siamo davvero sconcertate per la disinvoltura con la quale l’assessora Lanzarin parla di risultato positivo.

L’ulteriore proroga di un anno sui requisiti minimi, consente di mantenere la rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio sul territorio, ma sta a significare che le promesse fatte dall’assessora, per risolvere a monte le criticità e le incertezze, sono state tradite.

Di fatto, sono trascorsi inutilmente ben 18 mesi, nel corso dei quali avevamo sollecitato di affrontare alla radice i problemi generati dall’intesa del 2022.

Altro che risultato raggiunto: tutto rimane invariato, segno che in questo lungo tempo non è stato fatto nessun passo in avanti concreto. Cosa grave per un ambito come quello della violenza di genere, fenomeno purtroppo in costante escalation.