“I dati economici, finanziari e patrimoniali del bilancio consolidato sono positivi: il sistema funziona, ma chi deve garantire servizi essenziali ai cittadini non può limitarsi a guardare se le società sono in utile o no”. Così Vanessa Camani, Vicecapogruppo del Partito Democratico e relatrice di minoranza della Proposta di deliberazione amministrativa n. 2 relativa al bilancio consolidato 2019, ha motivato l’astensione dem.
“Oggi – ha ricordato nell’intervento in Aula – abbiamo alcune funzioni strategiche affidate all’esterno, come la mobilità e i trasporti, così come le funzioni collegate allo sviluppo, al sostegno e all’innovazione del sistema produttivo veneto: una scelta strettamente correlata all’idea dello stato imprenditore. La maggioranza dei soggetti presenta risultati d’esercizio positivi, in primis Veneto Lavoro, grazie ai contributi straordinari dello Stato per 30 milioni legati alla riorganizzazione dei Centri per l’impiego, ma non possiamo limitarci a una presa d’atto. Ci sono dei temi che, anche con il perimetro del consolidamento ben definito e conti a posto, devono essere affrontati”.
“Anzitutto – ha aggiunto la Vicecapogruppo del PD – dobbiamo puntare a semplificare l’organizzazione del gruppo Regione del Veneto: la tendenza a stratificare, con partecipate delle partecipate, le partecipate è sicuramente utile a moltiplicare i Consigli di amministrazione, ma non è detto che sia funzionale all’obiettivo, ovvero fornire servizi ai cittadini. Un altro punto su cui intervenire è quello dei controlli: è necessario costruire meccanismi che consentano alla Regione di monitorare efficacemente l’attività di società pubbliche o partecipate a cui vengono delegate le funzioni. Infine c’è l’aspetto della governance, come poter incidere attraverso le decisioni politiche della capogruppo nelle azioni operative degli enti che controlliamo o partecipiamo”.
Nella sua relazione, la Vicecapogruppo dem ha anche sollecitato un intervento rapido sulla questione Veneto Sviluppo-Avepa: “Il tentativo di delegare a quest’ultima anche funzioni amministrative in materia di gestione finanziaria non è una proposta adeguata alle sfide impegnative che abbiamo davanti. Non lo è per Veneto Sviluppo, che offre comunque professionalità e competenze che non andrebbero disperse, non lo è per il settore primario, che ha potuto contare in questi anni su una società efficiente totalmente ad esso dedicata e non lo è per le imprese e i cittadini del Veneto”.