Aqua Vera, nuovo polo imbottigliamento: “Operazione speculativa a danno dell’ambiente e dei cittadini del territorio. Cosa intende fare la Giunta regionale?”.

Il progetto di Aqua Vera per un nuovo stabilimento produttivo rappresenta un’ulteriore cementificazione del territorio e un maggior sfruttamento commerciale del fondamentale bene comune costituito dall’acqua di falda. Tutto questo accade peraltro nel pieno di una siccità epocale, con il conseguente drammatico impoverimento delle riserve idriche anche nella nostra regione. Si impone dunque un atteggiamento estremamente prudente da parte di tutti, a partire dalla Regione.

Per questo ho presentato un’interrogazione riguardante la domanda di valutazione preliminare presentata dalla società Aqua Vera al Comune di San Giorgio in Bosco in provincia di Padova.

Il nuovo polo produttivo dovrebbe veder coinvolta un’area di circa 37 mila metri quadri, attualmente classificata come zona agricola, e la costruzione di nuovi capannoni per circa 16 mila metri quadri.

L’attività di utilizzo delle acque minerali nel territorio della Regione Veneto è normata dalla Legge regionale 40 del 1989 (“Disciplina della ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e termali”) ed invita la Regione ad una riflessione sul tema dell’attualità delle concessioni minerarie, considerato che “l’articolo 12 della normativa stabilisce che per ottenere la concessione deve essere presentata domanda alla Regione.

Quali azioni intende intraprendere la Giunta per evitare che la proposta di nuovo impianto per l’imbottigliamento di acque minerali e bibite nel comune di San Giorgio in Bosco diventi un ulteriore caso di speculazione industriale e commerciale di società multinazionali, a danno dell’ambiente, del territorio e dei cittadini che lo vivono?.