Venezia, 8 aprile 2021 – “Zaia faccia chiarezza sulla gestione dei sistemi informativi regionali, specialmente in ambito sanitario, in cui abbiamo registrato numerose assegnazioni in assenza di bando o ricorrendo a semplici procedure negoziate, quasi sempre alla medesima società. Non può cavarsela dicendo che non sa, esattamente come un mese fa non sapeva che fine avesse fatto l’app Zero Covid Veneto. Si tratta di assegnazioni di decine di milioni di euro. Se il Presidente davvero non sa, allora abbiamo un problema”.
Il Partito Democratico e Il Veneto che Vogliamo tornano all’attacco sulla società che controlla il sistema telematico della sanità veneta, annunciando anche un’interrogazione della vice capogruppo Vanessa Camani e dei colleghi PD Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, insieme alla collega de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel.
Camani e Ostanel avevano già sollevato nei giorni scorsi il caso della presenza della stessa Engineering in una lista dell’Autorità nazionale anticorruzione.
“Engineering controlla gran parte dei servizi informativi della Regione. Questo avviene soprattutto per la sanità, con appalti di importo rilevante attribuiti anche tramite Azienda Zero e le singole Ulss. Una situazione – denuncia Camani – che parte dal lontano 2007 e che da allora, di proroga in proroga, arriva fino ad oggi, quando Engineering si trova a gestire sostanzialmente la stragrande maggioranza dei servizi informatici regionali, dall’anagrafe sanitaria al Sistema Informativo Socio-Sanitario (appalto da oltre 25 milioni di euro), dalla piattaforma di biosorveglianza (per quasi 1 milione di euro) al sistema di gestione dei tamponi (altri 376 mila euro), solo per restare alle assegnazioni più recenti in ambito sanitario”.
“Il punto non è se il sistema funziona oppure no. Il punto è sapere se Zaia e la Regione hanno costruito un sistema informatico, così strategico per l’amministrazione regionale, totalmente gestito da una società privata esterna. Non abbiamo ovviamente elementi per mettere in discussione la professionalità della Engineering, ma pensiamo che sia un errore grave appaltare fuori dalle istituzioni funzioni così delicate, anche in riferimento al trattamento dei dati. Chiediamo maggior trasparenza nella destinazione delle risorse pubbliche”.
“Questo – aggiungono – diviene ancora più preoccupante vista la situazione di Engineering, finita nel mirino di Anac per una inchiesta della Procura di Milano sulle tangenti per gli appalti della metropolitana nel capoluogo lombardo, con tanto di misure cautelari per quattro manager della società. Società che da qualche mese, fatalità, ha cominciato a occuparsi anche di sanità lombarda, proprio quando l’ex Direttore di UOC Sistemi informativi della Regione, Lorenzo Gubian, si è trasferito in Regione Lombardia come direttore generale della partecipata Aria”.
“La pandemia ha richiesto e richiede risposte rapide ed efficaci – concludono le consigliere di opposizione – mai si può sacrificare la trasparenza, soprattutto da parte di chi ha rilevanti responsabilità pubbliche”.