Il giudizio della Corte dei Conti nel giudizio di parificazione sul rendiconto generale regionale dell’esercizio finanziario 2024 parla nel complesso di un bilancio regionale in ordine e di equilibri rispettati.
Ma ora che il rendiconto passa all’aula per la discussione politica, sarà inevitabile e doveroso affrontare tre pesanti eredità per il futuro che emergono dall’analisi della magistratura contabile.
Il primo nodo evidenziato dalla relazione riguarda le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Sul fronte finanziario, si segnala il rischio di dover versare le somme accantonate a garanzia del disavanzo della Fondazione, cosa che appare sempre più probabile. Con in più la grande incognita connessa ai costi di gestione degli impianti sportivi realizzati, a partire dalla pista da bob. Ma il campanello d’allarme suona anche per quanto riguarda le infrastrutture, perché la realizzazione delle varianti sembra tutt’altro che certa: quella di Longarone, già finanziata, verrà realizzata dopo i Giochi, mentre quella di Cortina è rimasta senza finanziamento e senza date previste per l’intervento.
La seconda preoccupazione riguarda ovviamente i conti della Pedemontana Veneta. Mentre il presidente Zaia, nel suo intervento, ha raccontato numeri fantasiosi, la Corte rileva che su questo punto la preoccupazione è alta, perché le previsioni del Terzo atto convenzionale non tornano.
Infine le liste d’attesa. Anche su questo terreno dalla Corte sono arrivate parole di verità, definendo come scelta discutibile della Regione quella di assegnare una quota rilevante delle risorse nazionali straordinarie al privato accreditato.
Insomma sembra evidente che chi ha lavorato per chiudere questo bilancio 2024 lo abbia fatto consegnando ai successori una serie di nodi gravosi e irrisolti.