Bonus nido, allarme Assonidi su nuovi criteri di erogazione INPS: la Regione intende intervenire per evitare disagi alle famiglie? Presentata interrogazione.

Il grido d’allarme lanciato da Assonidi Veneto, attraverso la presidente Elisa Pisani, sui nuovi criteri di erogazione dei bonus nidi, richiama la Regione a intervenire sulla vicenda con tempestività.

Secondo la nuova disciplina, con applicazione retroattiva a tutte le domande già presentate per l’anno 2024, l’erogazione è riservata unicamente al genitore che ha sostenuto effettivamente la spesa. E questo ha comportato ritardi e mancati pagamenti dei contributi, lasciando molte famiglie venete senza il rimborso atteso.

In una situazione, inoltre, che ha avuto ricadute dirette sui gestori dei servizi educativi privati, che si sono ritrovati con rette non incassate, difficoltà nella liquidità di cassa e crescenti problemi nel garantire stipendi, bollette e continuità del servizio.

Su questa vicenda ho presentato un’interrogazione sottoscritta da tutto il gruppo del Partito Democratico.

Se una famiglia presenta la domanda per ricevere il bonus lo fa perché ne ha davvero bisogno: perché quei soldi servono a far quadrare i conti, a pagare una retta, a garantire ai propri figli uno spazio di educazione e socialità.

Lasciare le famiglie nell’incertezza per mesi, senza sapere quando e se riceveranno il rimborso, significa metterle in difficoltà, facendo ricadere su di loro le inefficienze del sistema.

Nel frattempo, i nidi rischiano di non reggere: a cascata, le certezze nei rimborsi si riflettono facendo venir meno le risorse per stipendi, bollette e fornitori. E il rischio concreto è che salti un pezzo importante del welfare di questo Paese e della nostra regione. Non possiamo permetterci che tutto questo venga trattato con superficialità. Chi governa deve garantire immediatamente tempi certi, procedure trasparenti e sostegni a chi ne ha diritto e ha più bisogno.

Con questa interrogazione, mettiamo sul tavolo una serie di domande all’assessora regionale al Sociale, in particolare, se intenda farsi parte attiva presso il Governo e l’INPS affinché venga chiarita e corretta l’applicazione retroattiva dei criteri; se la Regione abbia previsto o intenda valutare interventi urgenti di natura finanziaria o di sostegno transitorio in favore dei servizi educativi privati accreditati, per scongiurare il rischio di chiusura delle strutture e salvaguardare il sistema educativo regionale per la prima infanzia; quali iniziative l’assessorato stia mettendo in campo per monitorare costantemente la situazione, raccogliere dati aggiornati sulle difficoltà segnalate dagli operatori del settore e tutelare un servizio che integra in modo strutturale l’offerta educativa pubblica sul territorio veneto.