Morti sul lavoro: in Veneto, da fonte Inail, più che raddoppiati. Una mozione per introdurre badge presenze nei cantieri con affidamento sopra i 500 mila euro

Le cronache drammatiche di questi primi sei mesi dell’anno ora trovano un preciso riscontro statistico: e scopriamo – ma non è sorprendente – attraverso il report Inail, che in questo periodo i morti sul lavoro in Veneto sono più che raddoppiati. Si tratta di un campanello d’allarme gigantesco, a fronte del quale non bastano le timide dichiarazioni di Zaia di queste ore.

Colpisce questa impennata che porta i decessi registrati sui posti di lavoro, tra gennaio e giugno: con 16 decessi nel 2024 a 36 decessi nel 2025, pari ad una crescita del 125%. In aumento anche i morti in itinere: da 11 a 15 (+36%). Quanto basta per non considerare come frutto di percezioni una scia di sangue inarrestabile.

Zaia osserva che non si può racchiudere il tutto in un’unica casistica: a maggior ragione serve agire a tutto campo e non alzare bandiera bianca come da troppo tempo la Regione sta facendo, in una assenza di intervento sbalorditiva.

Con riferimento al caso dei due operai morti in una fossa biologica a Santa Maria di Sala, nel veneziano, notizia che è sconvolgente apprendere che stavano lavorando in nero, dunque senza autorizzazione e tutela, fuori da ogni controllo e protocollo, come due fantasmi. Il lavoro nero è l’anticamera diretta di sfruttamento e di tragedie immani. È una delle casistiche che portano alle morti; si agisca allora anche a partire da qui.

Ho depositato una mozione con la quale chiediamo alla Giunta regionale di impegnarsi a promuovere, in collaborazione con pubbliche amministrazioni, parti sociali e datoriali, la sottoscrizione di accordi finalizzati all’introduzione del badge elettronico obbligatorio per tutti i lavoratori impiegati nei cantieri relativi ad appalti pubblici di valore superiore a 500 mila euro, e a valutare eventuali incentivi o supporti per l’implementazione di tali sistemi, affinché siano accessibili alle imprese e diffusi in modo capillare sul territorio. Un accordo che va in questa direzione è stato sottoscritto a fine luglio tra il Prefetto e il sindaco di Roma: ci si muova su questa strada anche a livello regionale.

La presenza di un sistema di identificazione digitale, come il badge obbligatorio, consente di verificare in tempo reale la presenza dei lavoratori nei cantieri e contribuisce a monitorare la regolarità delle prestazioni lavorative. Una forma di prevenzione indispensabile, visto anche l’immobilismo che ha portato alla cronica carenza di personale Spisal, altro nodo attorno al quale il governo regionale dovrebbe attivarsi senza tanti giri di parole che sanno di elusione dei problemi.