Da Zaia una prepotenza istituzionale inaccettabile: il Consiglio regionale viene sequestrato delle sue funzioni.
Il percorso verso l’autonomia differenziata non è di proprietà di Zaia ma appartiene al Veneto e a chi lo rappresenta, e dunque al Consiglio Regionale. Ci ritroviamo, però, a dover apprendere dalla stampa di dossier, richieste di competenze e incontri romani.
Leggiamo di un cambio radicale nelle richieste della Regione: da 23 a 9 competenze, dalla pretesa dell’ottenimento di intere materie alla ricerca di alcune specifiche funzioni. Già a metà luglio avevamo chiesto a Zaia di relazionare e in tutta risposta è arrivata a Ferragosto una delibera di Giunta con la quale, ovviamente in assenza di alcun tipo di titolarità o legittimità, si è deciso il percorso che la Regione dovrebbe tenere. Insomma, Zaia se la canta e se la suona. Escludere il Consiglio Regionale dalla discussione è un atto di prepotenza istituzionale irricevibile. Una scelta irrispettosa ed illegittima, che non siamo disposti ad accettare.
La Giunta, e chi la presiede, è un organo strumentale. La titolarità delle funzioni, a partire da quella legislativa, appartiene al Consiglio regionale. Se alcune competenze verranno trasferite, la loro titolarità spetterà al Consiglio, non a Zaia.
Come può pensare il Presidente di escludere l’organo dal processo in corso? So che Zaia è un appassionato di Serenissima Repubblica. Ma gli ricordiamo che lui neppure Doge era un monarca e doveva fare i conti con il Gran Consiglio.


