Economia in Veneto. Dati preoccupanti. Anni di immobilismo hanno fiaccato anche la capacità di resilienza. Rimettere al centro le politiche per il rilancio.

Dai dati diffusi con l’ultimo bollettino dell’ufficio statistico regionale, emerge ancora una volta un quadro preoccupante sullo stato di salute dell’economia veneta.

Le previsioni del Pil sono in costante contrazione e il 2024 si dovrebbe chiudere con un Pil dello 0,5% inferiore alla media nazionale. Anche l’andamento dell’inflazione non è rassicurante: nei primi mesi del 2025 torna ad aumentare e, anche in questo caso, con un dato Veneto più alto della media nazionale.

Quest’anno si apre inoltre con una riduzione del numero delle imprese (-0, 8%), in particolare nell’industria del comparto agricolo. In calo anche l’export che registra un – 1,8%, pari a una contrazione di 1,5 miliardi. Sostanzialmente, in Veneto gli impatti delle tensioni geopolitiche sembrano avere un impatto negativo superiore rispetto ad altre aree.

“Dopo anni di immobilismo e di politiche industriali inesistenti sembra persino dispersa quella capacità di resilienza che il sistema produttivo veneto aveva dimostrato nei passaggi più critici del recente passato.

Le tensioni internazionali e clima di incertezza pesano moltissimo su un tessuto produttivo fatto di piccolissime imprese e lasciato colpevolmente solo nell’affrontare le turbolenze in atto.

Le difficoltà del sistema produttivo e le preoccupazioni delle imprese, costantemente inascoltate dalla Giunta regionale, impegnata solo a celebrare sé stessa, devono urgentemente essere rimesse al centro dell’attenzione.